Con il PNRR 12,5 milioni di euro di investimenti

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Con il PNRR 12,5 milioni di euro di investimenti

  • Categoria: Comunicazioni

Si è svolta nei giorni scorsi una conferenza stampa in cui Gianbattista Graziani, Amministratore Unico di Irisacqua, e Paolo Lanari, Direttore Generale, hanno illustrato gli investimenti che l’azienda porterà avanti grazie ai finanziamenti ottenuti dal PNRR.

COMUNICATO STAMPA

IRISACQUA: CON IL PNRR 12,5 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI PER TRE IMPORTANTI PROGETTI

CON LO SMART WATER MANAGEMENT SI GUARDA AL FUTURO E ALL’AMBIENTE, SFRUTTANDO LE NUOVE TECNOLOGIE PER COMBATTERE LE PERDITE IDRICHE

Gorizia, 8 marzo 2023 – Irisacqua avrà a disposizione risorse per un totale di 12,5 milioni di euro grazie al PNRR, ottenute sia direttamente che attraverso “Smart Water Management FVG”, la rete d’impresa costituita insieme a tutti i gestori del servizio idrico integrato della Regione. Tre i progetti principali che andranno ad essere realizzati: alla lotta alle perdite idriche, frutto della sinergia tra tutti i gestori idrici del Friuli Venezia Giulia, si aggiungono due investimenti propri di Irisacqua come la nuova adduttrice di Monfalcone e l’adeguamento del depuratore di Gradisca d’Isonzo.

I PROGETTI: DISTRETTUALIZZAZIONE CONTRO LE PERDITE IDRICHE

La rete “Smart Water Management FVG” ha visto i sette gestori regionali presentare congiuntamente un unico grande progetto di intervento per ridurre le perdite idriche nei sistemi acquedottistici del Friuli Venezia Giulia. Un piano che si è classificato quarto a livello nazionale come punteggio assegnato e che ha ricevuto un finanziamento totale pari a 37,4 milioni di euro. 

Questa cifra consentirà a Irisacqua di investire circa 4 milioni di euro per attuare il progetto che punta su digitalizzazione, modellazione, gestione della pressione ed asset management, tutti fattori che interagiscono in modo sinergico e complementare allo scopo di diminuire le perdite, i consumi energetici e garantire il miglioramento delle condizioni di approvvigionamento.

In particolare Irisacqua agirà sulla distrettualizzazione della propria rete, una suddivisone degli acquedotti basata su una metodologia innovativa basata sull’implementazione di una distrettualizzazione di tipo misto, sia virtuale che fisica. Questo approccio, attraverso l’installazione di strumenti “smart” di misurazione continua delle portate e la realizzazione di saracinesche di partizionamento della rete, permetterà di individuare in tempo reale anomalie sull’erogazione, segnali di probabili perdite alle condotte, e di agire immediatamente per contenerle.

Saranno due i progetti pilota, a Cormons e a Grado, dove Irisacqua testerà sul campo questo approccio “smart” e moderno, con l’obiettivo di applicare poi tali misure a tutta la rete.

Andiamo verso la “smart city” – spiega l’Amministratore Unico di Irisacqua Gianbattista Graziani – dove le nuove tecnologie giocheranno un ruolo determinante per il monitoraggio delle reti in tempo reale, mettendoci nelle condizioni di agire in maniera estremamente tempestiva. Questo progetto è un impulso fortissimo nel percorso che abbiamo già iniziato con il nostro piano decennale di sostituzione di tutte le tubature in cemento amianto, e aggiunge quella componente di avanguardia che ci permetterà di superare la logica dell’intervento puntuale sulla perdita evidente, che non è più sufficiente. La lotta alle perdite idriche è un tema non solo di rispetto dellambiente, ma anche di lotta alle inefficienze, meno acqua viene dispersa minori sono i costi da sostenere per captazione e pompaggio. In questo di fondamentale importanza sarà proprio laccelerazione sul tema di tecnologie Smart” che aiuteranno tanto gli utenti quanti i gestori a ottimizzare luso della risorsa idrica”.

La lotta alle perdite idriche passa anche attraverso la loro ricerca, e su questo il progetto finanziato dal PNRR prevede una combinazione di diverse attività, da quelle classiche con l’analisi delle condotte da parte di personale operativo, all’adozione di moderne tecnologie come la S.A.R. (radar ad apertura sintetica) dove la scansione con radar, da aereo o da satellite, consente di rilevare la presenza di acqua potabile nel terreno.

I sensori che verranno installati lungo la rete consentiranno inoltre, attraverso rilevazioni ad ultrasuoni e connettività wireless, di leggere a distanza i valori del consumo delle utenze, senza più dover essere vincolati alla presenza dell’utente nella propria abitazione. Oltre a fornire dati sui consumi delle utenze residenziali con elevata precisione anche a basse portate, la caratteristica innovativa principale è quella di presentare una funzione integrata di rilevamento acustico dei rumori lungo le linee di distribuzione e negli allacciamenti per rilevare possibili perdite. 

Infine di cruciale importanza sarà l’approccio “model-based” che permetterà di identificare e pre-localizzare le perdite idriche comparando, tramite algoritmi innovativi, le informazioni di pressione e portata ottenute dalla sensoristica smart presente nella rete con le corrispondenti informazioni ottenute da simulazioni di modelli idraulici opportunamente calibrati. 

I PROGETTI: DEPURATORE DI GRADISCA D’ISONZO

L’intervento di adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Gradisca d’Isonzo rappresenta un tassello fondamentale nel medio termine per la nostra rete – spiega il Direttore Generale di Irisacqua Paolo Lanari – e su questo progetto abbiamo ottenuto 2,4 milioni di euro dal PNRR a cui aggiungeremo ben 7,5 milioni di fondi propri. Data la vertenza legale sorta con la ditta che avrebbe dovuto realizzare il nuovo depuratore di Staranzano, abbiamo deciso di potenziare questo impianto per garantire la piena efficienza del sistema di depurazione negli anni a venire”.

I PROGETTI: ADDUTTRICE DI MONFALCONE

Irisacqua ha ottenuto un finanziamento di 6 milioni di euro all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la realizzazione della nuova condotta adduttrice principale del Serbatoio della Rocca, infrastruttura cruciale per il sistema acquedottistico del comune di Monfalcone e interconnessa con la dorsale che alimenta l’acquedotto di Trieste. La nuova condotta andrà a sostituire quella esistente, entrata in servizio nel 1965 e ormai obsoleta e di difficile manutenzione essendo collocata a grande profondità e all’interno del contesto cittadino. L’intervento permetterà anche di abbattere le perdite attualmente presenti dalla condotta di adduzione principale e consentirà un efficientamento energetico ed idraulico dell’intero sistema di distribuzione.

Il sistema acquedottistico di Monfalcone è alimentato da una derivazione dal sistema di adduzione principale di AcegasApsAmga per la città di Trieste e dei comuni limitrofi.

Attualmente la rete principale di adduzione è costituita da una unica tubazione in acciaio, entrata in servizio nel 1965, che si estende per 2,7 km dalla stazione di sollevamento presente in via Primo Maggio al serbatoio della Rocca, a una quota di 71 m.slm. Dal serbatoio della Rocca, dotato di una capacità pari a 2500 mc, dipartono due tubazioni, la prima diretta verso piazzale la Rocca e la seconda diretta verso salita Tommaso Mocenigo. Il valore attuale della portata media consumata dall’ intera città di Monfalcone è compreso tra 100 e 120 I/s.

La tubazione, in acciaio e di diametro di 400 mm, si trova in avanzato stato di obsolescenza e fragilità. Negli anni 2017 e 2020 sono state effettuate da Irisacqua due campagne di ricerca perdite sulla condotta che collega il sollevamento di via Primo Maggio con il serbatoio della Rocca, che ne hanno evidenziato l’ammaloramento. La tubazione è collocata in diversi tratti ad una significativa profondità dal piano viabile all’interno del centro abitato pertanto gli interventi di manutenzione (ordinaria e straordinaria) sono talvolta di difficile realizzazione. Il sistema presenta altre criticità come l’assenza di by-pass in corrispondenza del serbatoio di accumulo principale della Rocca e insufficienti collegamenti diretti alla rete di distribuzione per sopperire ad eventuali situazioni emergenziali. Infine, edifici strategici o di interesse strategico come quelli governativi, delle forze dell’ordine e l’ospedale, non presentano una configurazione ridondante tale da permettere un’alimentazione di soccorso in caso di disfunzioni nel sistema di approvvigionamento.

IRISACQUA: GLI IMPIANTI OGGI

Il territorio servito da Irisacqua S.r.l. ricade interamente all’interno della Provincia di Gorizia, di estensione circa 466 Kmq suddivisa in 25 Comuni. La popolazione è pari a circa 140.000 abitanti. Il numero di utenze d’acquedotto attive per l’anno 2020 è pari a 62.965. 

I vari sistemi idrici gestiti da Irisacqua S.r.l. sono alimentati da 7 impianti di captazione dove l’acqua viene prelevata da 36 pozzi, 5 impianti di sollevamento principali con adduzioni verso i serbatoi e 12 sollevamenti di rilancio distribuiti lungo le reti di distribuzione. La rete acquedottistica, adduzione e distribuzione, si estende per circa 1082 Km: LE condotte di distribuzione ad oggi si estendono per 934 Km mentre le condotte adduttrici interessano 148 Km della rete totale. A completare i vari sistemi idrici di distribuzione ci sono 37 serbatoi e 14 vasche di disconnessione. 

Il sistema idrico da uno studio effettuato nel 2016 risultava principalmente costituito da acciaio (412,78 Km, cioè il 38,70%), fibrocemento (284,17 Km, cioè il 26,65%) e polietilene (213,25 Km, cioè il 20,00%). In seguito, si registra l’impiego in maniera meno consistente di PEAD (94,83 Km, cioè l’8,89%) e ghisa grigia (40,61 Km, cioè il 3,81%). Di marginale presenza sono la ghisa sferoidale 7,26 Km, cioè lo 0,68%), acciaio con rivestimento interno (7,47 Km, cioè lo 0,70%) e PVC (1,47 Km, cioè lo 0,14%). Infine, non risulta essere noto il materiale costituente la rete per una estensione pari a 4,64 Km (cioè lo 0,44%). 

Per quanto riguarda le età medie delle condotte, al 2016 risultava che quelle aventi un’età media di 30 − 45 anni si estendessero per 379,89 Km, cioè il 35,65% del totale, mentre quelle di 45 − 60 anni coprissero 315,33 Km, cioè il 29,57% della rete. A seguire si registrano condotte aventi un’età media appartenenti alla classe 15 − 30 anni (per 194,92 Km, cioè il 18,28%) e minore di 15 anni di impiego (per 148,56 Km, cioè il 13,93%). Di minor presenza, invece, sono le tubazioni appartenenti alle classi 60 − 75 anni (per 12,01 Km, cioè l’1,13%) e maggiore di 75 anni (per 13,64 Km, cioè l’1,28%). Infine, non risulta essere nota l’età delle condotte aventi uno sviluppo di 2,14 km (cioè, lo 0,20%). L’età media ponderata, rispetto la lunghezza dei tubi, è pari a 35,24 anni.

Pagina aggiornata il 28/03/2023

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